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Diffamazione a mezzo stampa e esercizio del diritto di cronaca. Rimessione alle Sezioni Unite.

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  La Sezione Prima civile, in tema di responsabilità da diffamazione a mezzo stampa, ha disposto, ai sensi dell’art. 374, comma 2, c.p.c., la trasmissione del ricorso al Primo Presidente per l’eventuale assegnazione alle Sezioni Unite della questione di massima di particolare importanza - sulla quale ha dato atto della sussistenza di un contrasto nella giurisprudenza civile e penale - concernente il rilievo da assegnare, ai fini della ricorrenza della diffamazione o della scriminante dell’esercizio del diritto di cronaca, alla circostanza che al soggetto che si assume leso dall’articolo di stampa sia stata attribuita, direttamente o indirettamente (anche mediante il richiamo ad atti giudiziari tipizzati o a norme codicistiche) la qualità di imputato, piuttosto che quella di indagato, e la commissione di un reato consumato piuttosto che di un reato tentato.

La Corte Costituzionale sulle persone non binarie e sulla rettificazione dell'attribuzione di sesso

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            Con la recentissima sentenza n. 143 del 24 luglio 2024 ha avuto modo di pronunciarsi sulla base di un articolato quesito di legittimità costituzionale posto dal Tribunale di Bolzano, che intreccia problematiche complesse che toccano vari diritti, dal diritto alla salute al diritto all'idenità di genere.      Il caso origina dalla richiesta eff ettuata da una persona di sesso anagrafico femminile, la quale non si riconosce tuttavia in tale genere, né propriamente in quello maschile, bensì in un genere non binario, seppure incline al polo maschile; assunto durante la frequenza degli studi universitari il prenome maschile di I., dal quale ormai si sente definita rispetto agli altri, N. si è infine rivolta alle strutture sanitarie pubbliche, presso le quali ha ricevuto una diagnosi di disforia o incongruenza di genere, per identificazione non binaria, con propensione alla componente maschile; da qui la sua domanda giudiziale per...

Rimborso IVA per ritrutturazione e manutenzione immobili spetta anche al locatario se inerente attività impresa o professionale. Lo dicono le Sezioni Unite.

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  Le Sezioni Unite civili, con la sentenza n. 13162 del 14 maggio 2024 – pronunciandosi su questione oggetto di contrasto – hanno affermato il seguente principio in materia di rimborso IVA ovvero:   «L’esercente attività d’impresa o professionale ha diritto al rimborso dell’ IVA per i lavori di ristrutturazione o manutenzione di immobili dei quali non è proprietario, ma che detiene in virtù di un diritto personale di godimento, purché sia presente un nesso di strumentalità tra tali beni e l’attività svolta ».  La Sezione semplice ha rilevato un contrasto giurisprudenziale in ordine alla profilata questione ossia, nel suo punto ermeneutico centrale, se i presupposti per la detrazione IVA siano, sostanzialmente, gli stessi del rimborso dell'imposta medesima, con specifico riguardo all'IVA afferente ad operazioni imponibili passive relative a beni di proprietà di un soggetto che è terzo rispetto al rapporto d'imposta. L'ordinanza interlocutoria precisa che la sentenza ...

Visita domiciliare urgente: il medico di base è obbligato?

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  La Corte di Cassazione, sezione penale con la sentenza n. 24722 del 2024 ha stabilito un importante principio di diritto in relazione alla figura del medico di base. Il caso riguardava un medico di base rinviato a giudizio in relazione al reato di rifiuto di atti d’ufficio per non aver effettuato una visita domiciliare a scopo diagnostico e terapeutico ad un proprio assistito che lamentava forti dolori in seguito ad una caduta accidentale ed era perciò in condizioni tali da non potersi recare autonomamente presso l’ambulatorio. Il paziente era affetto da Parkinson allo stadio avanzato, nonché da problemi cardiaci e - come si scoprirà all’esito del trasporto dello stesso in ospedale - da una frattura vertebrale causata da una caduta accidentale. Il medico veniva condannato in primo sull'assunto che la disposizione dall'art. 47, comma 1, dell'Accordo Collettivo Nazionale vigente all'epoca dei fatti, secondo cui: "l'attività medica viene prestata nell...

Supplenze, retribuzione e punteggio per il docente scavalcato dall’algoritmo GPS. La sentenza di merito del Tribunale di Roma.

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  La sentenza di merito del Tribunale Civile di Roma sezione Lavoro, ottenuta dallo studio legale dell'Avv. Cristiana Mei è stata pubblicata sul sito orizzontescuola.it. La consultazione è possibile al seguente link

Niente straordinari per il dirigente medico titolare di struttura complessa, salvo il risarcimento del danno

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     La Corte di Cassazione, con la recente ordinanza n. 9126 del 5 aprile 2024, ha ribadito il principio secondo il quale " in tema di dirigenza medica nel pubblico impiego privatizzato, lo svolgimento di lavoro straordinario inteso quale prestazione eccedente gli orari stabiliti dalla contrattazione collettiva non fa sorgere in capo al dirigente diritti retributivi ulteriori rispetto a quanto previsto a titolo di retribuzione di risultato o a titolo di remunerazione di specifiche attività aggiuntive (ad es. pronta disponibilità, guardie mediche, prestazioni autorizzate non programmabili, ecc.). Tuttavia, la sistematica richiesta o accettazione di prestazioni eccedenti i limiti massimi stabiliti dalla legge o dalla contrattazione collettiva rispetto alla misura (giornaliera, settimanale, periodale o annua) del lavoro o la violazi...