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La buona fede contrattuale rileva anche se il contratto si conclude.

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              Con l’ordinanza n. 3503 del 6 febbraio 2023, la Suprema Corte ha rilevato che, nel caso di richiesta di risarcimento del danno nell’ambito della responsabilità precontrattuale, l’attore è tenuto a provare esclusivamente l’esistenza di un raggiro su un elemento fondamentale del contratto, senza il quale le condizioni contrattuali sarebbero state a lui più favorevoli.      Con questa impostazione la Cassazione ha stabilito che, qualora il danno sia cagionato nella fase precontrattuale , seguita da un contratto definitivo regolarmente concluso ma a condizioni svantaggiose, il risarcimento è rapportato al minor vantaggio o al maggior aggravio economico provocato dal comportamento sleale di una delle parti .      Ciò a prescindere dal momento in cui sia avvenuta la violazione del dovere di buona fede.      Ed infatti, in tali casi, risulta irrilevante che la violazione sia avvenuta a...