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La Cassazione sulle infezioni nosocomiali: un vademecum per le strutture sanitarie.

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             La sentenza 3 marzo 2023, n. 6386 riguarda un causa promossa dai congiunti di una donna deceduta a causa di presunte negligenze sanitarie e di un'infezione nosocomiale contratta in ospedale. La vicenda è stata trattata in tre gradi di giudizio, con il rigetto della domanda da parte del Tribunale di Milano e della Corte d’Appello di Milano, in quanto non si riteneva provato il nesso causale tra la negligenza dei sanitari e il decesso della paziente.      I ricorrenti contestavano la mancata valutazione di elementi cruciali, come l'infezione contratta in ospedale e l'errata interpretazione del nesso causale secondo un criterio di certezza, anziché probabilistico. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, rilevando che la Corte d'Appello aveva utilizzato un criterio di giudizio errato, limitando l'analisi al comportamento dei sanitari senza considerare adeguatamente la responsabilità della struttura per l'infezione no...

Niente straordinari per il dirigente medico titolare di struttura complessa, salvo il risarcimento del danno

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     La Corte di Cassazione, con la recente ordinanza n. 9126 del 5 aprile 2024, ha ribadito il principio secondo il quale " in tema di dirigenza medica nel pubblico impiego privatizzato, lo svolgimento di lavoro straordinario inteso quale prestazione eccedente gli orari stabiliti dalla contrattazione collettiva non fa sorgere in capo al dirigente diritti retributivi ulteriori rispetto a quanto previsto a titolo di retribuzione di risultato o a titolo di remunerazione di specifiche attività aggiuntive (ad es. pronta disponibilità, guardie mediche, prestazioni autorizzate non programmabili, ecc.). Tuttavia, la sistematica richiesta o accettazione di prestazioni eccedenti i limiti massimi stabiliti dalla legge o dalla contrattazione collettiva rispetto alla misura (giornaliera, settimanale, periodale o annua) del lavoro o la violazi...

La buona fede contrattuale rileva anche se il contratto si conclude.

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              Con l’ordinanza n. 3503 del 6 febbraio 2023, la Suprema Corte ha rilevato che, nel caso di richiesta di risarcimento del danno nell’ambito della responsabilità precontrattuale, l’attore è tenuto a provare esclusivamente l’esistenza di un raggiro su un elemento fondamentale del contratto, senza il quale le condizioni contrattuali sarebbero state a lui più favorevoli.      Con questa impostazione la Cassazione ha stabilito che, qualora il danno sia cagionato nella fase precontrattuale , seguita da un contratto definitivo regolarmente concluso ma a condizioni svantaggiose, il risarcimento è rapportato al minor vantaggio o al maggior aggravio economico provocato dal comportamento sleale di una delle parti .      Ciò a prescindere dal momento in cui sia avvenuta la violazione del dovere di buona fede.      Ed infatti, in tali casi, risulta irrilevante che la violazione sia avvenuta a...

Rito sommario: dalle Sezioni Unite chiarezza sui termini di impugnazione dell'ordinanza ex art. 702-quater c.p.c.

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              Con la sentenza n. 28975 del 2022, le Sezioni Unite Civili, decidendo su una questione di massima di particolare importanza, hanno affermato che, nelle controversie regolate dal rito sommario, il termine di trenta giorni per l’impugnazione dell’ordinanza ai sensi dell’art. 702 quater c.p.c. decorre, per la parte costituita, dalla sua comunicazione o notificazione e non dal giorno in cui essa sia stata eventualmente pronunciata e letta in udienza, secondo la previsione dell’art. 281 sexies c.p.c.. e che, in mancanza delle suddette formalità, l’ordinanza può essere impugnata nel termine di sei mesi dalla sua pubblicazione, a norma dell’art. 327 c.p.c.

Il diritto dei nonni di vedere i nipoti.

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I nonni, ai quali sia impedito il diritto di visita del nipote, possono agire giudizialmente rivolgendosi al giudice del luogo di residenza abituale del minore affinché adotti i provvedimenti più opportuni nell'interesse del minore. E' quanto previsto dall' art. 317 bis cod., rinnovato dal D.lgs 154/2013, entrato  in vigore il 7 febbraio 2014. Il procedimento si svolge in camera di consiglio (udienza non pubblica). Il giudice, dopo aver assunto le informazioni  necessarie e sentito il pubblico ministero, ascolta il minore coinvolto. Il giudice procede sempre  all'ascolto del minore se lo stesso ha superato i 12 anni, mentre l'ascolto dell'infradodicenne viene effettuato solo se il minore tre l'ascolto dell'infradodicenne viene effettuato solo se il minore e'capace di discernimento. A sottolineare ancora tale diritto, soccorre la Cassazione (n. 5097 del 5 marzo 2014)  che ha avuto modo di specificare che incorre in possibile decadenza dalla potestà ge...

A proposito di certezza del diritto...DOPO SOLO QUATTRO GIORNI LA CASSAZIONE RIBADISCE LA PRESUNZIONE LEGALE A CARICO DEI PROFESSIONISTI!!

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Il presente intervento fa seguito alla precedente segnalazione effettuata dallo studio in merito alla sentenza della Corte di Cassazione che ha, di fatto, sancito il venir meno della presunzione legale a carico dei professionisti relativamente a prelievi e versamenti non giustificati e alla loro valutazione fiscale rispetto all’attività professionale, rimettendo l’onere della prova all’Agenzia delle Entrate. Con estrema sorpresa, dopo appena quattro giorni, martedì 9 luglio 2016, la stessa Cassazione ha affermato che con riferimento ai versamenti effettuati dai professionisti sui propri conti correnti resta invariata la presunzione legale posta  a favore dell’Erario.  Inoltre, essendo presunzione legale, non è necessario che soddisfi i requisiti di gravità, precisione e concordanza. Quindi, sottolinea la “nuova” sentenza n. 16697/2016 è il contribuente che deve dimostrare che gli elementi desumibili dalla movimentazione bancaria non sono riferibi...