Il trattamento fiscale degli Enti del Terzo Settore (ETS) rappresenta un tema di primaria rilevanza, soprattutto in considerazione delle modifiche normative che interessano il regime IVA applicabile alle loro attività. Negli ultimi anni, l’introduzione del Codice del Terzo Settore (CTS) ha ridisegnato i confini delle agevolazioni fiscali, con implicazioni importanti anche sul regime IVA. Regime attuale e cambiamenti previsti dal 2025 Attualmente, molte delle attività svolte dagli ETS nei confronti dei propri associati sono escluse dall’ambito di applicazione dell’IVA, in base all’art. 4, comma 4, del DPR n. 633/1972. Questa esclusione, volta a favorire la sostenibilità economica degli enti, esonera gli ETS da obblighi dichiarativi e contabili legati all’imposta. Tuttavia, le disposizioni introdotte dal CTS prevedono, a partire dal 1° gennaio 2025, il passaggio da un regime di esclusione a uno di esenzione IVA per queste attività. La differenza non è meramente terminol...
La Commissione Nazionale sulla colpa medica, istituita dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio il 28 marzo 2023 e presieduta dal Procuratore della Repubblica di Venezia, Adelchi d'Ippolito, ha eleborato la proposta di riforma della responsabilità professionale in ambito sanitario. Gli esiti del lavoro della Commissione hanno portato ad un progetto che si incentra su due principali interventi normativi : -Revisione dell'Articolo 590-sexies c.p. : Attualmente, questo articolo disciplina la responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario, escludendo la punibilità in caso di imperizia quando il professionista rispetta le linee guida o le buone pratiche clinico-assistenziali adeguate al caso concreto. La proposta mira a ridefinire questa disposizione, limitando la responsabilità penale ai soli casi di colpa grave, estendendo l'esonero anche ai casi di negligenza e imprudenza non gravi e superando il riferimento esclusivo alle linee guida, valorizzan...
La sentenza 3 marzo 2023, n. 6386 riguarda un causa promossa dai congiunti di una donna deceduta a causa di presunte negligenze sanitarie e di un'infezione nosocomiale contratta in ospedale. La vicenda è stata trattata in tre gradi di giudizio, con il rigetto della domanda da parte del Tribunale di Milano e della Corte d’Appello di Milano, in quanto non si riteneva provato il nesso causale tra la negligenza dei sanitari e il decesso della paziente. I ricorrenti contestavano la mancata valutazione di elementi cruciali, come l'infezione contratta in ospedale e l'errata interpretazione del nesso causale secondo un criterio di certezza, anziché probabilistico. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, rilevando che la Corte d'Appello aveva utilizzato un criterio di giudizio errato, limitando l'analisi al comportamento dei sanitari senza considerare adeguatamente la responsabilità della struttura per l'infezione no...
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