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Consenso informato incompleto: onere della prova sul dissenso.

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       Il Tribunale di Roma con la sentenza n. 4341 del 21 marzo 2022 si pronuncia in merito all'incompletezza del consenso informato, specificando che In riferimento al profilo afferente alla mancata preventiva adeguata informazione della paziente in riferimento alle più gravi complicanze post operatorie in paziente fumatrice rispetto ad un paziente non fumatore , costituisce ius receptum che il consenso del paziente alla sottoposizione a trattamento medico – chirurgico deve basarsi su informazioni dettagliate , idonee a fornire la piena conoscenza della natura, portata ed estensione dell’intervento medico - chirurgico, dei suoi rischi , dei risultati conseguibili e delle possibili complicanze , non essendo all’uopo idon ea la sottoscrizione , da parte del paziente, di un modulo   del tutto generico , né rilevando , ai fini della completezza ed effettività del consenso , la qualità del paziente, che incide unicamente sulle modalità dell’informazione...

Terzo Settore: percentuali dipendenti/volontari per ODV e APS

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           Con la Nota 18244 del 26 novembre 2021, il Ministero del Lavoro ha chiarito alcuni quesiti rilevanti, sul personale delle ODV.      In particolare, il Ministero ha chiarito i criteri da utilizzare ai fini del calcolo nelle ODV e nelle APS delle percentuali di cui rispettivamente agli articoli 33 comma 1 e 36 ultimo periodo del Codice del Terzo settore.      Gli artt. 33 e 26 del CTS pongono il limite del cinquanta per cento per i lavoratori rispetto al numero dei volontari e il Ministero ha precisato che tale percentuale va calcolata sul numero dei volontari iscritti nel registro dei volontari dell’ente ed eventualmente in quelli degli enti aderenti di cui effettivamente l’ente si avvalga.      Il criterio capitario è utilizzabile e consente altresì di tener conto in maniera positiva dell’apporto di ciascun volontario pur nella consapevolezza che l’impegno fornito da ciascuno sarà variabile p...

Osservazioni alla CTU non perentorie, ma attenzione alla condanna alle spese!

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         L e Sezioni Unite con la sentenza n. 5424 del 21 febbraio 2022, hanno affermato che, in tema di consulenza tecnica d’ufficio, il secondo termine previsto dall'ultimo comma dell'art. 195, c.p.c., come modificato dalla l. n. 69 del 2009, ovvero, se non applicabile la novella, l'analogo termine che il giudice abbia concesso alle parti ex art. 175 c.p.c., ha natura ordinatoria e funzione acceleratoria , esaurendo la sua funzione nel subprocedimento che si conclude con il deposito della relazione da parte dell'ausiliare.      Se ne ricava, dunque, che la mancata prospettazione al consulente tecnico di osservazioni e rilievi critici non preclude alla parte di sollevarle, ove non integrino eccezioni di nullità relative al suo procedimento ex artt. 156 e 157 c.p.c., nel successivo corso del giudizio e, quindi, anche in comparsa conclusionale o in appello.       Rimane al giudice la valutazione, alla luce delle specifich...

Ancora sull'imposta di registro su sentenze relative ad indennità di esproprio per le società

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          La Commissione Tributaria Provinciale di Roma conferma, con due diverse sentenze, la n. 14405 del 2021 e la n. 1711 del 2022, entrambe rese in favore di nostri assistiti, l'orientamento secondo cui l'imposta di registro sulle sentenze della Corte d'appello, che determinano in via definitiva l'indennità di esproprio nei confronti di soggetto titolare di posizione IVA, nel caso di specie società di capitali, si applica in misura fissa e non anche proporzionale.      La questione, già trattata in questo  articolo  del sito e relativa ad altro ricorso del nostro studio, riguarda, in particolare, società di capitali, le quali sono state raggiunti da avvisi con applicazione dell'imposta su sentenza in misura proporzionale del 3%. L'orientamento conferma il rispetto dell'art. 40 in combinato disposto con l'art. 8 lett. b) della Tariffa, il quale, in nota, specifica che "nei casi di cui all'art. 8 lett. b), ovvero recanti...

Motivi aggiunti e giudizio di ottemperanza

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          La sentenza n. 12359 del 2021 del TAR del Lazio, avente ad oggetto l'ottemperanza di una sentenza di Corte d'appello passata in giudicato, conferma che è possibile proporre in sede di ottemperanza motivi aggiunti in relazione a nuovo provvedimento ritenuto lesivo, emesso nelle more del giudizio.      Il giudizio di ottemperanza ha per oggetto la "puntuale verifica da parte del giudice dell'esatto adempimento da parte dell'amministrazione dell'obbligo di conformarsi al giudicato per far conseguire all'interessato l'utilità o il bene della vita riconosciutogli in sede di cognizione" (Consiglio di Stato n. 1769/2020; n.3120/2018; 5408/2015).       L'art. 133, comma 1, lett. a) n.5) del c.p.a. prevede la giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo in relazione alla nullità degli atti posti in essere in violazione ed elusione, prevedendo, altresì, ai sensi dell'art. 114, comma 4, lett. b), che il giudice dell'o...

Datore di lavoro e controlli tecnologici: ammessi per evitare illeciti.

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       Con la sentenza n. 25732 del 22/09/2021, con riferimento all’art. 4 della l. n. 300 del 1970 - come modificato dagli artt. 23, comma 1, del d.lgs. n. 151 del 2015, e 5, comma 2, del d.lgs. n. 185 del 2016 - la Sezione lavoro della Corte di Cassazione ha affermato che sono consentiti i controlli anche tecnologici posti in essere dal datore di lavoro finalizzati alla tutela di beni estranei al rapporto di lavoro o ad evitare comportamenti illeciti, in presenza di un fondato sospetto circa la commissione di un illecito, purché sia assicurato un corretto bilanciamento tra le esigenze di protezione di interessi e beni aziendali, correlate alla libertà di iniziativa economica, rispetto alle imprescindibili tutele della dignità e della riservatezza del lavoratore, sempre che il controllo riguardi dati acquisiti successivamente all’insorgere del sospetto.       Non ricorrendo le condizioni suddette la verifica della utilizzabilità a fini disciplina...

Responsabilità civile dei magistrati: parola alla Corte Costituzionale.

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     Con l'ordinanza interlocutoria n. 31321 del 03/11/2021 in tema di responsabilità civile dei magistrati, la Terza Sezione civile ha dichiarato rilevanti e non manifestamente infondate le questioni di legittimità costituzionale: 1) dell’art. 2, comma 1, della l. n. 117 del 1988, nel testo originario, nella parte in cui , prevedendo che colui il quale abbia subito un danno ingiusto per effetto di un comportamento posto in essere dal magistrato nell’esercizio delle sue funzioni possa agire contro lo Stato per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali, limita la risarcibilità dei danni non patrimoniali ai soli casi di privazione della libertà personale; 2) dell’art. 2, comma 1, lett. a) , della l. n. 18 del 2015, nella parte in cui non dispone l’applicazione della modifica introdotta all’art. 2, comma 1, della l. n. 117 del 1988 ai giudizi in corso per fatti anteriori alla sua entrata in vigore. Ora Parola alla Corte Costituzionale.