Post

Danno da morte del figlio: la relazione affettiva concreta differenzia la misura del risarcimento danni fra il figlio e il feto.

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 12717 del 2015 ha rinviato alla Corte d'appello di Roma la sentenza resa nell'ambito di un giudizio di risarcimento danni per figlio nato morto.  La Corte ha ritenuto  fondata la censura relativa alla quantificazione del risarcimento. Sul punto, la sentenza impugnata risultava insufficientemente motivata in quanto non ha adeguatamente spiegato la ragione per cui ha applicato i valori elaborati per la perdita di un figlio all’ipotesi della morte di un feto (pur maturo e prossimo alla nascita) e, per di più, ha dichiarato di dover applicare una ‘maggiorazione’ sulla base di considerazioni (“avendo il caso di specie caratteristiche di speciale odiosità per l’ostinata ed irritante inerzia dei sanitari che è stata la causa di un evento così drammatico”) che finiscono con l’attribuire al risarcimento una funzione ‘punitiva’, che è del tutto estranea al nostro ordinamento. La Corte nel sottolineare che il danno non patrimoniale non può che es...

No all’ottemperanza per le sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo!

Il Consiglio di Stato ha ribadito, con sentenza 11 giugno 2015, n. 2866 quanto contenuto nella sentenza del Tar Lazio n. 9564 del 9 settembre 2014, in merito all’inammissibilità dello strumento dell’ottemperanza nei confronti dello Stato Italiano delle sentenze emessa dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. Tali pronunce – si legge in sentenza – non sono contemplate tra i titoli per l’esecuzione dei quali può essere proposta, ai sensi dell’art. 112 codice del processo amministrativo, azione di ottemperanza poiché non può dedursi un ampliamento di tale nozione di titolo solo per ragioni storiche e sistematiche, ma soprattutto perché gli strumenti di adeguamento a decisioni dei giudici non nazionali trovano compiuta regolamentazione in altri settori dell’ordinamento, come la legge 31 maggio 1995, n. 218 (normativa cardine del diritto internazionale privato). La sentenza, dopo aver chiarito la posizione del giudizio di ottemperanza rispetto alle sentenze della CEDU, al fine di fugare o...

Responsabilità civile: non basta la stretta di mano!

La sentenza della Cassazione n. 22523 del 23 ottobre 2014, oltre a prendere le mosse da una vicenda singolare, fa il punto sulla necessaria indagine in merito all’elemento soggettivo che deve sussistere nel caso di fatto illecito ex art. 2043 c.c. e che costituisce onere dell’attore dimostrare. La fattispecie riguarda il caso di un’assistente di uno studio odontoiatrico che, durante un intervento di estrazione dentale, riceve dalla paziente una stretta di mano energica a tal punto da determinarne la riduzione della capacità lavorativa fino all’impossibilità totale di svolgere la prestazione lavorativa, con consguente licenziamento. La Cassazione, dopo un giudizio di primo grado che aveva escluso la responsabilità della paziente e uno di appello che l’aveva ammessa, specifica l’inidoneità del fatto storico “stretta di mano” a costituire di per sè fatto illecito, in assenza della dimostrazione dell’intenzionalità a procurare un danno alla persona. L’elemento soggettivo della condotta, mu...

Il conferimento della procura ad litem e il rapporto di patrocinio.

Il dualismo e la distinzione tra il conferimento della procura ad litem e il rapporto di patrocinio consente ed ha consentito alla giurisprudenza di rispondere alle eventualità, spesso esistenti, che le due realtà non coincidano. Soprattutto nei casi in cui il destinatario ultimo dell'atto, in caso di difesa, o di titolare formale del diritto, sia persona anziana, rispetto alla quale provvedano alla cura degli interessi, soggetti alla stessa legati da vincoli di parentela. La Cassazione, con la recente sentenza n. 2321 del 2015, ha ribadito gli effetti di tale dualismo specificando, in materia di pagamento di compenso all'avvocato, che la mancanza del conferimento di procura alle liti non costituisce affatto motivo ostativo al riconoscimento in favore del legale del diritto al compenso comunque maturato per l'attività giudiziale posta in essere. La Cassazione ha, infatti, ribadito che tra il conferimento della procura alle liti e l'affidamento dell'incarico esiste u...

Dal 26 maggio 2015 in vigore il Divorzio Breve.

Pubblicata l’11 maggio 2015 in Gazzetta Ufficiale la legge n. 55 del 2015 di modifica della legge n. 898 del 1970, comunemente chiamata Legge sul Divorzio. Le modifiche entreranno in vigore il 26 maggio 2015. Tre le grandi novità: Sarà possibile procedere al divorzio nel termine breve di dodici mesi con decorrenza dalla comparizione dei coniugi dinnanzi al Presidente del Tribunale nella procedura di separazione personale e da sei mesi nel caso di separazione consensuale, anche quando il giudizio contenzioso si sia trasformato in consensuale. La comunione tra i coniugi si scioglie nel momento in cui il presidente del tribunale autorizzi i coniugi a vivere separati, ovvero alla data di sottoscrizione del processo verbale di separazione consensuale dei coniugi dinanzi al presidente, purché omologato. L'ordinanza con la quale i coniugi sono autorizzati a vivere separati è comunicata all'ufficiale dello stato civile ai fini dell'annotazione dello scioglimento della comunione. La...

Commemorazione vittime Tribunale di Milano presso il Tribunale di Roma

Il Presidente del Tribunale di Roma ha disposto la sospensione delle udienze per domani, mercoledì 15/4/2015, dalle per 11,00 alle ore 11,15 per consentire la partecipazione alla Commemorazione delle vittime del Tribunale di Milano che si svolgerà nei detti data ed orario nel cortile interno del Tribunale di Roma in Viale Giulio Cesare 54/b. La Camera Civile di Roma esprime il proprio profondo cordoglio per le vittime dei gravissimi fatti accaduti e raccogliendo gli inviti del Presidente del Tribunale di Roma e del Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Roma, invita tutti gli iscritti e tutti gli avvocati a partecipare alla Commemorazione.

Medico di base: risponde anche la ASL per il fatto illecito causato dal medico Convenzionato.

Interessante pronuncia della Corte di Cassazione che, in ambito di responsabilità per danni, riconosce la responsabilità anche della ASL, in conseguenza della condotta negligente del medico convenzionato. Il medico era stato convenuto in giudizio, insieme alla ASL, perché fosse accertata la sua responsabilità nell'esser intervenuto con estremo ritardo allorché chiamato dalla moglie del paziente, che presentava sintomi di ischemia cerebrale, e nel prescrivere poi cure del tutto inadeguate affinchè fossero condannati entrambi al risarcimento dei danni patiti dai medesimi attori a seguito della paralisi della parte sinistra del corpo della quale era rimasto affetto il paziente, con necessità di assistenza e cure continue, poi deceduto nel corso del giudizio di appello. La Cassazione, attraverso l’interpretazione specifica ed attenta della legge istitutiva del Sistema Sanitario Nazionale, ribalta l'interpretazione del giudice di appello che, in riforma della sentenza del Tribunale ...