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Supplenza negata dall’algoritmo, assegnata dal Giudice. Non è possibile essere esclusi senza conoscere le sedi disponibili

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Il provvedimento positivo, ottenuto dallo studio legale dell'Avv. Cristiana Mei è stato pubblicato sul sito orizzontescuola.it. La consultazione è possibile al seguente link .

Oneri riflessi per le avvocature interne. Non sono a carico di parte soccombente.

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Il Giudice di Pace di Roma, con sentenza del 19 aprile 2023 nell'ambito di un'opposizione ex art. 615 c.p.c. a cartella esattoriale relativa al pagamento delle spese legali derivanti da sentenza, ha accolto la domanda di questo studio relativa all'accertamento della debenza del 23,80% di maggiorazione sui compensi liquidati dal giudice quali oneri accessori a carico della parte soccombente in giudizio. Le avvocature interne degli enti pubblici sono soliti richiedere alla parte soccombente in giudizio una maggiorazione del 23,80% sui compensi liquidati in sentenza, a titolo di oneri riflessi.      Il Giudice di Pace di Roma, nell'ambito d un giudizio di opposizione a cartella esattoriale ex art, 615 c.p.c. ha accolto la domanda, ritenendo non dovuti tali oneri.  Infatti, l’art. 1 comma 208 della Legge finanziaria 2006 recita che “le somme finalizzate alla corresponsione di compensi professionali comunque dovuti al personale dell'avvocatura interna...

Termine decennale esecuzione sentenze: da quando decorre?

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                   L'art. 2953 del Codice civile specifica che "i diritti per i quali la legge stabilisce una prescrizione più breve di dieci anni, quando riguardo ad essi è intervenuta sentenza di condanna passata in giudicato, si prescrivono con il decorso di dieci anni"      Tale norma, pertanto, contempla tutti quei casi in cui le norme prevedano un termine di prescrizione più breve dei cinque anni, quali l'attività di riscossione per le sanzioni amministrative (art. art. 28 della L. n. 689 del 1981) ovvero quello per le sanzioni amministrative pecuniarie previste per la violazione di norme tributarie (art. 20 del D. Lgs. n. 472/1997), le quali si prescrivono in cinque anni.      Per sentenza di condanna va inteso ogni provvedimento decisorio e definitivo, o altro provvedimento equivalente, come il decreto ingiuntivo non opposto, il decreto penale in materia previdenziale non opposto conten...

IMU: secondo la Corte Costituzionale i coniugi e gli uniti civilmente hanno diritto alla doppia esenzione a patto di avere residenza e dimora abituale in due immobili distinti

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            La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 209 del 13 ottobre 2022, in tema di agevolazioni sull’imposta municipale propria (IMU) prima casa ha riscritto la definizione di abitazione principale, definendola il luogo dove il soggetto passivo ha la residenza anagrafica e la dimora abituale , a nulla rilevando il luogo di residenza e dimora degli altri membri della famiglia .      La disamina effettutata dalla Corte Costituzionale appare assolutamente attuale e aggiornata.       Infatti, la Corte ritiene fondate le questioni di legittimità costituzionale della normativa IMU in relazione agli art. 3, 31 e 53 Cost.      In particolare, in relazione all'art. 3 Cost. la Corte ci dice che in un contesto come quello attuale, caratterizzato dall’aumento della mobilità nel mercato del lavoro, dallo sviluppo dei sistemi di trasporto e tecnologici, dall’evoluzione dei costumi, è sempre meno rara ...

in aggiornamento...sempre...

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Dal decreto mille proroghe 2023 ancora tempo per adeguare gli statuti degli enti del TERZO SETTORE

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              Il decreto c.d. Milleproroghe, convertito con la legge n. 14 del 24 febbario 2023, pubblicata in Gazzetta Ufficiale nella giornata di ieri ,ha previsto all'articolo 9 del decreto come convertito, l'inserimento del comma 3-bis.      Tale comma proroga fino al 31 dicembre 2023, ai sensi dell'art. 101 del d.lgs. 117/2017, la possibilità di adeguamento degli statuti con le modalità e le maggioranze previste per le deliberazioni dell'assemblea ordinaria al fine di adeguarli alle nuove disposizioni inderogabili o di introdurre clausole che escludono l'applicazione di nuove disposizioni derogabili mediante specifica clausola statutaria, garantendo, di fatto la continuità nell'applicazione delle norme previgenti ai fini e per gli effetti derivanti dall'iscrizione degli enti nei Registri Onlus, Organizzazioni di Volontariato, Associazioni di promozione socia...

La buona fede contrattuale rileva anche se il contratto si conclude.

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              Con l’ordinanza n. 3503 del 6 febbraio 2023, la Suprema Corte ha rilevato che, nel caso di richiesta di risarcimento del danno nell’ambito della responsabilità precontrattuale, l’attore è tenuto a provare esclusivamente l’esistenza di un raggiro su un elemento fondamentale del contratto, senza il quale le condizioni contrattuali sarebbero state a lui più favorevoli.      Con questa impostazione la Cassazione ha stabilito che, qualora il danno sia cagionato nella fase precontrattuale , seguita da un contratto definitivo regolarmente concluso ma a condizioni svantaggiose, il risarcimento è rapportato al minor vantaggio o al maggior aggravio economico provocato dal comportamento sleale di una delle parti .      Ciò a prescindere dal momento in cui sia avvenuta la violazione del dovere di buona fede.      Ed infatti, in tali casi, risulta irrilevante che la violazione sia avvenuta a...