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Non sono nuovi i documenti se già allegati al decreto ingiuntivo, ma non prodotti in fase di opposizione!
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Le Sezioni Unite con la sentenza n. 14475 del 10 luglio 2015 hanno risolto il contrasto, specificando che l'art. 345 c.p.c. comma 3 va interpretato nel senso che i documenti allegati alla richiesta di decreto ingiuntivo e non esibiti nel giudizio di opposizione non sono da considerarsi nuovi, ove prodotti in appello, con tutte le conseguenti inammissibilità del caso. Pertanto, non sono da considerarsi nuovi" i documenti già prodotti nella fase monitoria, non nuovamente depositati nel giudizio di opposizione e depositati in appello. La problematica coinvolge anche i rapporti tra giudizio monitorio e ordinario di opposizione, con riferimento al fatto che la fase monitoria costituisca momento in tutto separato dalla fase di opposizione, non entrando il relativo fascicolo nel fascicolo d'ufficio dell'opposizione (Cass. 8955/2006; 19992 /2004; C ass. 17603/2013) oppure se il procedimento monitorio sia autonomo rispetto a quello che si apre con la relativa opposizione (Cass....
Bene locato a fuoco? La responsabilità è dell'inquilino!
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Il conduttore risponde ex art. 1588 del codice civile in combinato disposto con l'art. 1218 del codice civile, della perdita o del deterioramento della cosa locata anche se derivante da incendio, se non provi che il fatto si sia verificato per fatto a lui non imputabile. L'articolo prevede un caso di responsabilità, in cui la colpa viene presunta in capo al conduttore, superabile con la dimostrazione che abbia adempiuto agli obblighi di custodia con la diligenza richiesta dal caso concreto e che sia identificabile la prova positiva della causa dell'incendio e che essa sia a lui non imputabile. Non basta quindi il fatto che il conduttore non sia stato ritenuto responsabile in sede penale perché questo, di per sé, non identifica la causa dell'incendio e non dimostra che la causa non sia a lui addebitabile. In caso di "causa sconosciuta" le conseguenze negative, in termini di risarcimento danni, rimangono a carico del conduttore. La Cassazione con la sent....
Sì al deposito telematico di tutti gli atti del giudizio!
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Tra detrattori, critici e sostenitori, nel bene e nel male, il processo civile telematico è entrato in vigore, divenendo obbligatorio dal 30 giugno 2015 anche per la corte d'appello e per il processo amministrativo. Novità sotto il sole d'agosto hanno inoltre risolto, con formulazione per la verità non chiara, una problematica di non poco rilievo che si stava creando intorno al deposito anche degli atti introduttivi tramite il processo telematico. Infatti, la legge 132 del 2015 di conversione del decreto legge n. 83/2015 ha chiarito la facoltatività del deposito anche per gli atti diversi da quelli previsti al comma 1 della legge 179 del 2012, gli atti endoprocessuali, per i quali permane l'obbligatorietà del deposito solo telematico. Pertanto, pur con formulazione poco felice, la normativa consente la facoltà del deposito nei giudizi civili, contenziosi e di volontaria giurisdizione. Ad ulteriore chiarimento, il 23 ottobre 2015 il Ministero della Giustizia stesso ha fatt...
Il contratto di “spedalità”: quanto contano le carenze di tipo logistico-organizzativo della struttura?
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La Cassazione, con la sentenza n. 21090 del 19 ottobre 2015, ha confermato la sentenza di appello che aveva condannato l’Azienda Sanitaria a risarcire il danno patito in dipendenza del decesso di un signore, a seguito di un gravissimo infortunio sul lavoro e durante il suo successivo ricovero in ospedale. La Cassazione sottolinea un importante aspetto, specificando come anche il pieno rispetto della normativa vigente in materia di dotazione minime delle strutture erogatrici dell’assistenza sanitaria in emergenza non esima affatto da responsabilità la struttura ospedaliera se, in relazione a quelle condizioni di partenza pur non ottimali, le condotte degli operatori siano valutate comunque inadeguate. Infatti, richiamando la normativa relativa alla responsabilità extracontrattuale della pubblica amministrazione per i sinistri dovuti alla conformazione di manufatti stradali, nella quale si è affermata la necessità di rispettare anche le regole comuni di diligenza e prudenza, nel caso del...
Vaccini e autismo. Anche i giudici negano il nesso.
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La sentenza della corte d'Appello di Bologna n. 1767 del 13.02.2015 si pone in un momento di particolare attenzione al tema delle vaccinazioni. In Italia esiste la legge n. 210 del 1992, che prevede un indennizzo, in caso di conseguenze irreversibili derivanti dalla somministrazione di vaccini. I genitori del bambino del caso giunto all'attenzione della corte, dopo circa sei anni dalla somministrazione del vaccino, si imbattono in un medico che gli mette, per la prima volta, in correlazione la vaccinazione Morbillo Rosolia e Pertosse e il disturbo autistico associato a ritardo cognitivo medio, ormai di chiara diagnosi nel minore. I genitori iniziano la causa contro il Ministero della Salute, a seguito del rifiuto dell'indennizzo, in sede di commissione medica, in quanto la trivalente non era compresa tra le vaccinazioni obbligatorie. Il Tribunale di Rimini ha ritenuto sussistente la legittimazione al risarcimento in quanto, pur se non compresa tra le vaccinazioni o...
Cambio sesso, ma...siamo ancora una Famiglia.
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Forse non avrà nessuna diretta attinenza. Forse apparirà un dettaglio, ma nell’epoca della diffusione di presunte “teorie del gender” prive di qualsivoglia fondamento scientifico, mi consola scoprire, anzi avere una conferma ennesima, che le sentenze dei giudici, loro malgrado, riempiono i vuoti di un legislatore troppo spesso assente e lo fanno anche in maniera eccellente. In proposito, la Cassazione con sentenza n. 8097 del 21 aprile 2015, ha risolto una problematica connessa all’annotazione a margine dell’atto di matrimonio della cessazione degli effetti civili, a seguito di cambio di sesso di uno dei coniugi. La sentenza appare ancora più interessante per l’incidente di costituzionalità, che ha portato alla sentenza della Corte Costituzione n. 170 del 2014. Ma andiamo con ordine. Tizio, coniugato con Caia, aveva proposto domanda di rettifica ed attribuzione di sesso femminile al Tribunale di Bologna, il quale aveva disposto tale modifica, con ordine all’ufficiale di stato civ...