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La procura alle liti non basta a provare il rapporto di patrocino con il proprio avvocato

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       La Suprema Corte, con l'ordinanza n. 34412 del 11 dicembre 2023, richiamando i suoi precedenti ha ribadito che "secondo la giurisprudenza di questa Corte "La procura alle liti è un negozio unilaterale endoprocessuale con cui viene conferito il potere di rappresentare la parte in giudizio e che non presuppone l'esistenza - fra le medesime persone - di un sottostante rapporto di patrocinio, ovvero del negozio bilaterale, generatore del diritto al compenso, con il quale, secondo lo schema del mandato, il legale viene incaricato di svolgere l'attività professionale. Ne consegue che la procura alle liti è solo un indice presuntivo della sussistenza tra le parti dell'autonomo rapporto di patrocinio che, se contestato, deve essere provato (Cass., 2, n. 6905 dell'11/3/2019; Cass. 6-3, n. 8863 del 31/3/2021 ); quind...

Nessun obbligo di "repechage" per il dirigente. L'ordinanza della Cassazione.

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     In caso di licenziamento del dirigente d'azienda per esigenze di ristrutturazione aziendale è esclusa la possibilità del "repêchage" in quanto incompatibile con la posizione dirigenziale del lavoratore, assistita da un regime di libera recedibilità del datore di lavoro.     L'ordinanza n. 2895 del 2023 della Cassazione ha specificato che tale istituto non si applica alla posizione dirigenziale del lavoratore.     Il ripescaggio, è stato ritenuto applicabile in caso di licenziamento per giustificato motivo oggettivo, che è connesso a “ragioni inerenti all’attività produttiva, all’organizzazione del lavoro e al regolare funzionamento di essa” giustificato motivo oggettivo, quali la crisi dell’impresa, la cessazione dell’attività o anche solo il venir meno delle mansioni cui è assegnato il lavoratore, senza che sia possibile il suo ricollocamento in altre mansioni esistenti in azienda e compatibili con il suo livello di inquadram...

Due anni per poter assistere la controparte di un cliente. La pronuncia delle Sezioni Unite.

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           In tema di illeciti disciplinari degli avvocati, il divieto biennale di assumere incarichi professionali contro la parte già assistita, previsto dall' art. 68 del codice deontologico forense , si riferisce al soggetto difeso in quanto tale e non alle posizioni giuridiche coinvolte nell'affare affidato al difensore, poiché, ai fini dell'illecito, rileva il nocumento d'immagine cagionato alla professione forense dall'aver assunto la difesa di un soggetto e quella del suo avversario, senza che sia trascorso un adeguato intervallo di tempo.       All'esito di una denuncia fatta da un imprenditore, l'avvocato è stato sottoposto a procedimento disciplinare avanti il Consiglio distrettuale di disciplina  con incolpazione di "avere assistito e difeso in qualità di parte civile la moglie dell'imprenditore nel procedimento pe...

Tanti Auguri di buone feste dallo studio dell'Avvocato Cristiana Mei

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Il rispetto della lex specialis di gara. Conformità ribadita dal Consiglio di Stato

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  Il Consiglio di Stato nella sentenza del 28 novembre 2023, n. 10210 ha confermato l'interpretazione secondo la quale "nel contesto di una procedura di evidenza pubblica, le specifiche minime stabilite nella documentazione di gara non devono essere considerate vincolanti nel "come", ma solo nell'effetto, nel senso che le offerte sono considerate conformi alla legge speciale purché siano in grado di raggiungere l'obiettivo finale dell'assegnazione. " Il Contesto: Il Consiglio di Stato è intervenuto per riformare la sentenza del Tar Emilia Romagna-Bologna, sez. I, n. 314/2023, riguardante una procedura aperta telematica per l'assegnazione della fornitura di macchinari per alcune aziende sanitarie. Questo intervento offre riflessioni sul principio di equivalenza, basato sul D.Lgs. n. 50/2016 - Codice degli appalti - anziché sul nuovo Codice introdotto dal D.Lgs. 31 marzo 2023, n. 36. La Decisione del Consiglio di Stato: La discussione inizia con l...

Finalmente raggiunto l'accordo europeo sull'Intelligenza Artificiale. Si attende il testo definitivo del "AI ACT"

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  L’Europa ha, finalmente, raggiunto l'accordo preliminare sul regolamento AI Act, ma si tratta di un accordo di massima, che ha contemperato i grandi contrasti tra Parlamento europeo e Consiglio. Si attende ora il testo definitivo. L'approvazione dell'AI Act dell'Unione Europea è stata caratterizzata da complessi negoziati e ostacoli, principalmente dovuti a divergenze su questioni intricate. La posizione di Francia, Germania e Italia, favorevoli a un approccio di autoregolamentazione per i produttori di modelli di Intelligenza Artificiale generativa anziché a regolamentazioni più rigide, ha dato luogo a vivaci dibattiti. Un punto di particolare discussione è stato rappresentato dai modelli fondamentali e dall'intelligenza artificiale generativa, come quelli sviluppati da OpenAI. Questi sistemi, addestrati su ampi set di dati e capaci di apprendere da nuove informazioni per eseguire una vasta gamma di compiti, hanno sollevato questioni significative in termini di...

L'azione di ingiustificato arricchimento al vaglio delle Sezioni Unite

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       Le Sezioni Unite Civili con la sentenza n. 33954 del 5 dicembre 2023  hanno affermato il seguente principio: «Ai fini della verifica del rispetto della regola di sussidiarietà di cui all’art. 2042 c.c., la domanda di arricchimento è proponibile ove la diversa azione, fondata sul contratto, su legge ovvero su clausole generali, si riveli carente ab origine del titolo giustificativo. Viceversa, resta preclusa nel caso in cui il rigetto della domanda alternativa derivi da prescrizione o decadenza del diritto azionato, ovvero nel caso in cui discenda dalla carenza di prova circa l’esistenza del pregiudizio subito, ovvero in caso di nullità del titolo contrattuale, ove la nullità derivi dall’illiceità del contratto per contrasto con norme imperative o con l’ordine pubblico.»      Il caso riguardava una società, proprietaria di un terreno, che al momento dell’acquisto aveva natura edificabile. Il Comune aveva deciso di modificare il Piano di fabb...