Post

Imprese sociali e attività di interesse generale: pubblicati i criteri di computo.

Immagine
  È stato pubblicato nel mese di agosto 2021 il Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali del 22 giugno 2021, che detta i criteri per il computo del rapporto del settanta per cento tra ricavi relativi all'attività d'impresa di interesse generale e ricavi complessivi dell'impresa sociale, ai fini della qualificazione come principale dell'attività di interesse generale, di cui all'art. 2, comma 1, del medesimo decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 112, svolta dall'impresa sociale. Ai sensi dell’art. 2, comma 1 e comma 3 del d.lgs. 112/2017 relativo alle imprese sociali, infatti, l'impresa sociale esercita in via stabile   e   principale   una   o più attività d'impresa di interesse generale per il perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale… omissis …si intende svolta in   via   principale l'attività per   la   quale   i ...

Provvedimento amministrativo ampliativo della sfera giuridica del privato poi revocato: il danno al privato è diritto soggettivo.

Immagine
     In una fattispecie in cui la realizzazione di edifici, da destinare ad insediamenti produttivi, avrebbe dovuto essere eseguita dal privato sulla base di licenze edilizie revocate, in sede di autotutela, a seguito dell'approvazione di nuovo Piano Regolatore Generale, le Sezioni Unite, con la sentenza  n. 14324 del 25/05/2021 hanno stabilito che la controversia avente ad oggetto il risarcimento dei danni subiti da un privato, che abbia fatto incolpevole affidamento su di un provvedimento amministrativo ampliativo della propria sfera giuridica, legittimamente annullato, rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, in quanto non è relativa alla lesione di un interesse legittimo pretensivo, bensì di diritto soggettivo, rappresentato dalla conservazione dell'integrità del patrimonio, pregiudicato dalle scelte compiute confidando sulla originaria legittimità del provvedimento amministrativo poi caducato.

Trasferimenti immobiliari in sede di divorzio e separazione consensuale: verbale di udienza vale come atto pubblico di trasferimento. Le Sezioni Unite.

Immagine
            Con la sentenza n. 21761 del 29 luglio 202 l e Sezioni Unite, a risoluzione di una questione di massima di particolare importanza, hanno affermato che le clausole dell’accordo di divorzio a domanda congiunta, o di separazione consensuale, che riconoscano ad uno o ad entrambi i coniugi la proprietà esclusiva di beni mobili o immobili, o di altri diritti reali, ovvero ne operino il trasferimento a favore di uno di essi, o dei figli, al fine di assicurarne il mantenimento, sono valide in quanto il predetto accordo , inserito nel verbale di udienza redatto da un ausiliario del giudice e destinato a far fede di ciò che in esso è stato attestato, assume forma di atto pubblico ex art. 2699 c.c. e, ove implichi il trasferimento di diritti reali immobiliari, costituisce, dopo la sentenza di divorzio (che, rispetto alle pattuizioni relative alla prole e ai rapporti economici, ha valore di pronuncia dichiarativa) ovvero dopo l’omologazione, valido t...

Nato da parto anonimo: limiti sull'identità e sulle informazioni sanitarie della madre.

Immagine
            Con l'ordinanza n. 22497 del 09/08/2021, in tema di diritto del nato da parto anonimo ad acquisire informazioni relative alle proprie origini, la Prima Sezione da un lato ha ribadito, in linea con la sentenza delle Sezioni Unite della S.C. n. 1946 del 2017, che il diritto a conoscere l’identità della madre deve essere contemperato con la persistenza della volontà di questa di rimanere anonima e deve essere esercitato secondo modalità che ne proteggano la dignità, tenendo dunque in considerazione la salute della donna e la sua condizione personale e familiare (nella fattispecie, è stata così confermata la sentenza di merito che aveva escluso il diritto del figlio a conoscere l’identità della propria madre, in quanto la donna era in età molto avanzata e versava in gravi condizioni di salute anche psichica).      La sentenza, nel medesimo tempo, ha, però, precisato che tale diritto va tenuto distinto da quello ad accedere alle i...

Minori non accompagnati, in istituto penale, in comunità. Chi può esprimere il consenso al trattamento sanitario?

Immagine
       Nel caso di minorenne non convivente con i genitori, per l’acquisizione del Consenso Informato va distinto il caso in cui il minorenne sia in affidamento, in comunità o in istituto penale da quello in cui il minorenne viva in strada senza reperibilità dei genitori o sia un minore straniero non accompagnato .      Nel primo caso, l’affidatario, cui sono assimilati i responsabili della comunità o dell’istituto, esercita i poteri connessi alla potestà parentale in relazione agli ordinari rapporti con le autorità sanitarie, in cui rientrano i comuni trattamenti medici (art. 5, commi 1 e 3, legge n. 184/1983) e pertanto il medico può procedere all’atto, acquisendo la dichiarazione dell'affidatario per quanto riguarda la sua qualità.      Nel secondo caso, non essendoci una tutela, sarà necessario procedere a segnalazione alla Procura della Repubblica per i minorenni perché presenti ricorso al Tribunale per i minorenni per u...

I limiti della Consulenza Tecnica: nullità assoluta o relativa?

Immagine
       Con l ' Ordinanza interlocutoria n. 9811 del 14/04/2021, l a Prima sezione civile ha rimesso gli atti al Primo presidente per l’assegnazione alle Sezioni Unite della questione, oggetto di contrasto tra le decisioni della Corte, se in tema di consulenza tecnica di ufficio lo svolgimento di indagini peritali su fatti estranei al “ thema decidendum ” della controversia in violazione del principio dispositivo, cagioni una nullità della medesima consulenza tecnica, da qualificare di carattere assoluto o relativo e, pertanto, rilevabile d'ufficio ovvero solo su istanza di parte nella prima difesa utile.

Terzo settore e trasparenza. Chiarimento del Ministero del Lavoro.

Immagine
 Il Ministero del Lavoro ha  emanato la  Circolare Ministeriale n. 6 del 25 giugno 2021 , di aggiornamento della  Circolare Ministeriale n. 2 dell'11 gennaio 2019  sul contenuto degli obblighi di pubblicità e trasparenza posti dall'art. 1 , commi 125-129, della Legge 4 agosto 2017 n. 124 (Legge annuale per il mercato e la concorrenza) a carico di una pluralità di soggetti che intrattengono rapporti economici con le PP.AA., con altri soggetti pubblici o con i soggetti di cui all'art.2-bis del D.lgs n.33/2013, con particolare riferimento ai soggetti facenti parte del Terzo Settore.      In particolare, si legge nella circolare, il nuovo comma 125, modificato dall'articolo 35 del decreto -legge 30 aprile 2019, n. 34, convertito nella legge 28 giugno 2019, n. 58, che ha riformulato la disciplina in materia di trasparenza delle erogazioni pubbliche previste dai commi da 125 a 129 dell'articolo 1 della legge n. 124/2017, specifica da un lato che le...