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Visualizzazione dei post da ottobre, 2025

Estinzione della società per cancellazione dal Registro imprese non cancella i crediti! Le Sezioni unite.

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              Con la sentenza n. 19750 del 17 luglio 2025 , le  Sezioni unite civili , pronunciandosi sulla questione oggetto di contrasto rimessa dalla Sezione Prima civile con ordinanza interlocutoria n. 16477 del 2024, hanno affermato il principio di diritto secondo il quale "l'estinzione della società, conseguente alla cancellazione dal registro delle imprese , non comporta anche l'estinzione dei crediti della stessa, i quali costituiscono oggetto di trasferimento in favore dei soci, salvo che il creditore abbia inequivocamente manifestato, anche attraverso un comportamento concludente, la volontà di rimettere il debito, comunicandola al debitore, e sempre che quest'ultimo non abbia dichiarato, in un congruo termine, di non volerne profittare: a tal fine, non risulta tuttavia sufficiente la mancata iscrizione del credito nel bilancio di liquidazione , la quale non giustifica di per sé la presunzione dell'avvenuta rinunzia a...

Quando i figli tornano a casa da soli: il confine invisibile tra autonomia e reato

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  Ogni giorno, migliaia di genitori italiani affrontano un dilemma che sembra di poco conto ma che, a livello legale, può nascondere insidie serie: lasciare che i figli delle scuole medie tornino a casa da soli. Un gesto che molti vivono come un passo naturale verso l’indipendenza, ma che – secondo il nostro codice penale – può addirittura trasformarsi in un reato di abbandono di minore . L’articolo 591 del codice penale parla chiaro: lasciare senza sorveglianza un minore di quattordici anni può configurare il reato di abbandono, anche se si tratta di pochi minuti o di un tragitto breve. La norma parte dal presupposto che, sotto questa soglia, un ragazzo non sia ancora in grado di valutare e gestire i pericoli in autonomia. Questo significa che, se un bambino o un preadolescente va a scuola o torna a casa da solo, in teoria si potrebbe aprire un procedimento penale a carico dei genitori. Le liberatorie scolastiche che molte scuole chiedono di firmare non cambiano le c...

TAR Lazio: gli interessi sono dovuti fino all'effettivo pagamento. Irrilevanti i ritardi dovuti alle procedure interne di accreditamento delle somme

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  Il TAR del Lazio , nell'ambito di una causa patrocinata da questo studio, ha ribadito come, "attesa la debenza degli interessi legali fino all’effettivo pagamento della somma capitale spettante e alla soddisfazione, per l’effetto, della pretesa di parte ricorrente, la giurisprudenza sia consolidata nel ritenere che, in mancanza di una diversa previsione legislativa o pattizia, gli interessi legali, attesa la loro natura compensativa, maturino fino all’effettivo pagamento della somma dovuta a titolo di indennità di esproprio indipendentemente da ogni colpa o ritardo imputabile all’amministrazione espropriante (in tal senso, da ultimo, Corte di cassazione , Sez. I Civile, 17 luglio 2024, n. 19775 e 6 novembre 2024, n. 28507).  Le doglianze dell'ente pubblico, fondate sull’evidenziata osservanza da parte degli uffici dei termini amministrativi di pagamento sono state definite "inconferenti, nella considerazione che il diritto agli interessi legali nas...

Cassazione: validi gli accordi patrimoniali tra coniugi in vista della separazione.

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  Con l’ordinanza n. 20415 del 21 luglio 2025, la Prima Sezione civile della Corte di Cassazione ha confermato la validità degli accordi stipulati tra coniugi per regolare i rapporti patrimoniali in caso di futura separazione. Il caso riguardava un marito aveva contestato un accordo sottoscritto nel 2011 con la moglie, con cui si impegnava a restituirle 146.400 euro in caso di separazione, a fronte dei contributi economici da lei versati per il mutuo, la ristrutturazione della casa e altre spese familiari. In cambio, la moglie aveva rinunciato a diversi beni mobili. Dopo la separazione, il marito ha chiesto di dichiarare nullo l’accordo, sostenendo che fosse contrario all’ordine pubblico e alle norme inderogabili del matrimonio. Il Tribunale e la Corte d’Appello di Brescia avevano respinto la richiesta, ritenendo valida la scrittura privata. Il marito ha quindi proposto ricorso in Cassazione. La Cassazione ha ribadito la liceità degli  accordi tra coniugi che subordinano dete...