Danno da morte del figlio: la relazione affettiva concreta differenzia la misura del risarcimento danni fra il figlio e il feto.
La Corte di Cassazione con la sentenza n. 12717 del 2015 ha rinviato alla Corte d'appello di Roma la sentenza resa nell'ambito di un giudizio di risarcimento danni per figlio nato morto. La Corte ha ritenuto fondata la censura relativa alla quantificazione del risarcimento. Sul punto, la sentenza impugnata risultava insufficientemente motivata in quanto non ha adeguatamente spiegato la ragione per cui ha applicato i valori elaborati per la perdita di un figlio all’ipotesi della morte di un feto (pur maturo e prossimo alla nascita) e, per di più, ha dichiarato di dover applicare una ‘maggiorazione’ sulla base di considerazioni (“avendo il caso di specie caratteristiche di speciale odiosità per l’ostinata ed irritante inerzia dei sanitari che è stata la causa di un evento così drammatico”) che finiscono con l’attribuire al risarcimento una funzione ‘punitiva’, che è del tutto estranea al nostro ordinamento. La Corte nel sottolineare che il danno non patrimoniale non può che es...