Condanna delle compagnie assicurative per lite temeraria!
Il Tribunale di Tivoli, con la sentenza n. 2428 del 10 dicembre 2015, relativa a responsabilità da sinistro stradale, alla cui quantificazione del danno, in coerenza con la Cassazione prevalente, applica le tabelle del Tribunale di Milano, ha condannato le assicurazioni convenute al pagamento delle spese legali nella misura massima, posta la complessità del giudizio e la vicinanza alla sua misura massima in termini di valore ( € 213.550,00) e al pagamento delle spese aggravate per lite temeraria, avendo evidentemente le compagnie resistito in giudizio senza aver liquidato il danno che, viste le competenze delle stesse, era ad esse bene noto. Inoltre, nella condotta tenuta dalle Compagnie durante il corso del giudizio, le stesse hanno enfatizzato elementi, considerati dal giudice, trascurabili o addirittura equivoci. Inoltre, la vittima del sinistro, era uno straniero senza fissa dimora, come dichiarato inizialemente dallo stesso al P.S., e tale elemento gioca, di norma, a sfavore della vittima, per la presumibile difficoltà di accesso alla giustizia e questo elemento era noto alle compagnie assicurative.
Così argomentando il giudice ha condannato le compagnie assicuratrici in via equitativia a pagare ciascuna il quadruplo delle spese legali in favore della parte attrice ai sensi dell’art. 96 ultimo comma c.p.c., specificando come tale strumento, troppo spesso ancora disatteso dai giudici, sia finalizzato a disincentivare cause defatigatorie e strumentali e deve essere parametrato alla capacità e forza giuridica della parte e alla posizione di vantaggio che la parte, colposamente resistente, riveste nei confronti dell’avente ragione.
In conclusione, il giudice fa anche riferimento al cospicuo contenzioso che vede soccombenti le compagnie assicuratrici e che è generato con tutta evidenza da intenti defatigatori da parte delle stesse, nel palese tentativo di indurre le parti ad accettare somme inferiori al dovuto in tempi più brevi o, al contrario a dover sottostare ai tempi lunghi della giustizia e, non da ultimo, al rischio di errori processuali.
La tolleranza da parte del sistema di tali comportamenti si tradurrebbe, si legge in sentenza, in un vantaggio economico che, in un’ottica imprenditoriale, è destinato ad alimentare sempre e comunque il contenzioso, stanti gli evidenti vantaggi che comunque derivano alle compagnie assicuratrici.
Fosse un buon inizio, sarebbe un’ottima prospettiva.
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