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Visualizzazione dei post da febbraio, 2021

Termine breve per impugnare. Espressa menzione del procuratore per la decorrenza.

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Le Sezioni Unite, con la sentenza n. 20866 del 30 settembre 2020 hanno risolto un contrasto, affermando il seguente principio di diritto, a garanzia del diritto di difesa della parte destinataria della notifica in ragione della competenza tecnica del destinatario nella valutazione della opportunità della condotta processuale più conveniente da porre in essere ed in relazione agli effetti decadenziali derivanti dall’inosservanza del termine breve di impugnazione. Pertanto, la notifica della sentenza finalizzata alla decorrenza del termine breve di impugnazione, ove la legge non ne fissi la decorrenza diversamente o solo dalla comunicazione a cura della cancelleria, deve essere in modo univoco rivolta a tale fine acceleratorio e percepibile come tale dal destinatario, sicchè essa va eseguita nei confronti del procuratore della parte o della parte presso il suo procuratore, nel domicilio eletto o nella residenza dichiarata; ne consegue che la notifica alla parte, senza espressa menzione -...

L'opposizione agli atti esecutivi non blocca le cancellazioni.

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Le Sezioni Unite, con la sentenza n. 28387 del 16 dicembre 2020, hanno affermato il principio di diritto, secondo il quale "nel procedimento di espropriazione e vendita forzata immobiliare, il decreto di trasferimento del bene, recante l’ordine di cancellazione dei gravami sul medesimo (tra cui i pignoramenti e le ipoteche), determina il trasferimento del diritto oggetto della procedura espropriativa libero da quei pesi e quindi la contestuale estinzione dei medesimi vincoli, dei quali il Conservatore dei registri immobiliari è tenuto ad eseguire la cancellazione immediatamente, in ogni caso indipendentemente dal decorso del termine di proponibilità delle opposizioni esecutive a norma dell’art. 617 c.p.c." 

Vaccino e consenso informato. Un po’ di chiarezza.

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In questi giorni, in cui parte della popolazione, quella più esposta al virus, sta completando un percorso di vaccinazione verso un traguardo, che costituisce un momento di positività in un periodo davvero oscuro, ha guadagnato terreno una polemica assolutamente infondata e destituita di ogni fondamento. Pare conseguente ad un paio di operatori sanitari che si sarebbero rifiutati di firmare il modulo di consenso informato prima della somministrazione del vaccino contro il SARSCoV2. Prima che la scia dilagante di imprecisioni ed inesattezze inondasse il web, avevo personalmente letto quel consenso informato e non avevo gridato allo scandalo, suggerendo di firmarlo, in tranquillità, a chi me lo aveva sottoposto. Quel consenso si è trasformato, nei giorni a seguire, in “esonero di responsabilità” in “liberatoria”, mutando in “mostro” un atto non solo obbligatorio per legge, ma che nulla a che vedere con chi produce il vaccino. Allora facciamo ordine. Il consenso informato non ha nessuna f...